QUI LIPSIA:

Nella trasferta di Manchester ci si sarebbe potuto attendere di tutto, tranne che il Lipsia potesse essere strapazzato per 5-0. Eppure è accaduto. La compagine di Nagelsmann è stata rasa al suolo da uno United in ottima forma, senza riuscire a rendersi mai concretamente pericolosa dalle parti di De Gea (appena 2 conclusioni nello specchio). La gara europea di una settimana fa è completamente da cestinare, attese delle statistiche impietose, che bocciano brutalmente la prestazione dei Tedeschi: 136 possessi persi sono davvero una cifra allucinante; 3 cross riusciti su 17 (18%) decisamente insufficienti. Insomma, il Lipsia si è rivelato inconsistente al cospetto di un avversario in palla, che è riuscito ad affondare il colpo ad ogni accelerazione.

Ma allora dov’è finita la squadra spumeggiante giunta fino alla semifinale della scorsa edizione di Champions – persa proprio contro il PSG per 0-3 - e che anche quest’anno aveva cominciato al meglio la propria stagione? Probabilmente si tratta "solo" di un momento di profonda defaiance. Lo scotto del capitombolo in Inghilterra è stato pagato anche in campionato, dove la squadra firmata Red Bull non è riuscita ad impensierire nemmeno il Borussia Monchengladbach, perdendo 1-0. Il Lipsia sta accusando un accenno di crisi, ma il momento di ristabilizzarsi è questo, prima che sia troppo tardi. Con il PSG, infatti, tra le mura amiche, c’è una grande opportunità per riscattarsi. Probabile che Nagelsmann abbandoni il 3-5-2, riproponendo il più usuale 4-2-3-1, con Forsberg alle spalle di Poulsen e con Kampl metronomo davanti la difesa. Potrebbe recuperare Mukiele. Non ci saranno, invece, Laimer e Klostermann.