QUI BARCELLONA:

Quando a salutare è uno come Messi, più che di un addio, parliamo di una vera e propria chiusura di un ciclo. Addirittura di un’era. A Barcellona, il calcio – probabilmente – non sarà più lo stesso. E certo non giovano al club i problemi societari che Laporta non ha mai celato. E’ colpa di una grave, gravissima crisi economica se i blaugrana si sono trovati obbligati a non rinnovare il contratto del calciatore più forte dell’universo, oltre a cedere – a prezzo di saldo – stelle come Suarez, prima, e Griezmann, poi, palesando difficoltà palpabili nel taglio del monte ingaggi.

Ad oggi, però, Koeman deve guardare avanti. Anche perché è iniziata una nuova stagione ed il suo Barcellona deve far parlare il campo, non la dirigenza. Il primo avversario in Champions, giusto per iniziare con una gara soft, è sùbito il Bayern Monaco. Esatto, lo stesso Bayern che nell’agosto dell’anno scorso – nei quarti di finale ad eliminazione secca – ne rifilò 8 ai catalani (2-8 finale).

Inutile evidenziare l’importanza che rivestirà questa prima gara di un girone E che contrappone, sin dai nastri di partenza, due vere superpotenze della competizione. Il Barcellona ha saltato la gara di campionato con il Siviglia, rinviata per i troppi sudamericani impiegati nelle nazionali e non tornati in tempo per recuperare in vista del match de LaLiga. Koeman, in vista del Bayern, ha da valutare le condizioni di Jordi Alba, che si sta progressivamente allenando col gruppo e che potrebbe recuperare; Dest e Braithwaite, infortunatisi con le proprie nazionali. Se quest’ultimo non dovesse farcela, non è detto che non ci sia spazio per l’esordio di Luuk De Jong. Da valutare anche le condizioni di Piquè, che rientra da un problema al polpaccio ma dovrebbe iniziare dal 1’. Out Aguero.