Chi è Kimi Raikkonen?
Nel mondo della formula 1, pochi piloti hanno incarnato lo spirito ribelle e spensierato come Kimi Raikkonen. Con il suo stile rilassato e la guida impeccabile, Raikkonen ha conquistato il cuore dei tifosi diventando una vera leggenda del motorsport. Spesso è stato definito silenzioso, ma a lui vengono sempre associati i momenti più divertenti vissuti in f1.
Nato il 17 ottobre 1979 a Espoo, in Finlandia, Kimi-Matias Raikkonen ha iniziato la sua carriera nel karting. Presto, il suo talento impressionante è diventato evidente, portandolo alle competizioni automobilistiche su pista. Nonostante la sua personalità schietta e riservata, il suo talento al volante era del tutto indiscutibile.
Uno dei suoi record più importanti, oltre alla vittoria del mondiale, riguarda proprio la sua poca esperienza. Raikkonen è infatti riuscito a passare al professionismo con il minor numero di gare percorse in monoposto; prima del suo esordio in f1, aveva percorso soltanto 23 gare come agonista sportivo.
L’esordio in Formula 1 con la Saber-Petronas
Dopo qualche anno, nel 2001 Raikkonen passa al professionismo con la Sauber-Petronas. ll suo debutto avviene durante il Gran Premio d’Australia, dove riesce ad arrivare secondo; si tratta di un risultato eccezionale per la sua prima esperienza ad alti livelli. L’anno successivo passa alla McLaren-Mercedes, raggiungendo il suo primo podio e conquistando diverse pole positions durante l’anno.
Purtroppo nel 2004 non ha potuto dimostrare tutte le sua abilità, essendo penalizzato da una vettura che causava molti problemi; infatti durante la stazione Raikkonen fu più volte costretto al ritiro. La stagione seguente riuscì invece ad arrivare secondo nella classifica mondiale. Il suo talento naturale non è passato dunque inosservato, e presto è stato notato dalla Ferrari.
L’esperienza con la Ferrari e il ritorno alle origini
Nel 2007 Raikkonen lascia la McLaren-Mercedes per la Ferrari; probabilmente è stata una scelta fondamentale che lo ha portato a raggiungere i traguardi per cui oggi viene ricordato. Con la Ferrari vince infatti il suo primo e unico titolo mondiale; gli anni successivi non riesce a ripetere l’impresa, ma vince ugualmente tre gran premi importanti.
Alla ricerca di un’esperienza diversa, nel 2010 abbandona la formula 1 per gareggiare nei rally con la Citroen. Tuttavia non rompe del tutto il legame con la f1; decide di ritornare nel 2012, questa volta con la Lotus. Con l’aspirazione di tornare a vincere premi importanti, si trasferisce alla Ferrati due anni dopo. Dal 2014 al 2018 proverà a conquistare il suo secondo titolo, senza riuscirci. Decide quindi di ritornare alla scuderia che lo aveva cresciuto, la Saber, con cui si ritirò definitivamente nel 2021.

Perché Raikkonen è considerato un grande pilota f1?
La reputazione di Kimi Raikkonen è il motivo per cui viene considerata una leggenda della formula 1. Il suo stile si basa su una guida intuitiva e senza sforzo. Non a caso è stato descritto come un pilota “gelido ma veloce”, in quanto ha più volte dimostrato una capacità unica di mantenere la calma anche sotto pressione.
La sua determinazione e la sua dedizione al motorsport, che per cui era una vera e propria passione, sono gli elementi che lo hanno reso un idolo per molti fan. Oltre alle sue lodevoli abilità in pista, Raikkonen è ricordato anche per il suo carattere serio quando necessario, ma giocoso nei momenti giusti. Al suo ritiro tutti i piloti di formula 1 hanno speso delle ottime parole per ricordare la sua immensa carriera, citando anche alcuni episodi divertenti vissuti con lui.
Kimi Raikkonen: la vita dopo il ritiro
Dopo una carriera lunga e illustre, Raikkonen ha deciso di ritirarsi dall’attività sportiva per concentrarsi su altri interessi e sulla vita familiare. Tuttavia, il suo spirito da competizione rimane vivo, come dimostra il suo coinvolgimento in altre forme di motorsport; negli ultimi anni ha infatti preso parte ad alcuni eventi nel campionato della NASCAR.
Kimi Raikkonen rimane uno dei personaggi più iconici della Formula 1, non solo per le sue capacità di guida straordinarie ma anche per la sua personalità unica e senza compromessi. Il suo impatto sul mondo del motorsport continuerà a essere sentito per anni a venire, mentre i fan rimangono sempre affascinati dai ricordi delle sue epiche imprese in pista.



















